Il motore Volkswagen TDI «incriminato», ecco come è fatto

Data
28 settembre 2015
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Ecco come funziona il motore incriminato negli Stati Uniti. La sigla TDI identifica nel Gruppo Volkswagen modelli alimentati a gasolio ad iniezione diretta e turbocompressore. Le dotazioni principali dei motori TDI rappresentano un vantaggio in termini di risparmio, basso volume di emissioni, elevata coppia e rendimento elevato in termini di potenza. TDI, non a caso, è un marchio registrato di Volkswagen. Il suo funzionamento prevede un turbocompressore a gas di scarico che alimenta il motore con aria fresca, assicurando così il riempimento ottimale dei cilindri. Dopo la fase di compressione, un ugello inietta direttamente nei cilindri il gasolio ad una pressione molto elevata. Un’efficace gestione motore consente, invece, un funzionamento poco rumoroso, mentre la combinazione delle geometrie interne al motore e per il trattamento di gas di scarico garantiscono livelli di emissioni eccellenti.
E veniamo in che cosa consiste la frode. Le indagini delle autorità Usa hanno dato risultati a dir poco sconcertanti: pare, infatti, che i motori incriminati, tutti turbodiesel di 2 litri di cilindrata con diversi livelli di potenza siano stati dotati di un software, installato nella centralina, che riconosce le condizioni “da test” e attiva dispositivi in grado di migliorare l’efficienza dell’auto e diminuire le emissioni di ossidi di azoto, falsando in questo modo i test. Il software non entrerebbe in funzione durante la guida normale, mentre quando è disattivato, le emissioni inquinanti aumentano da 10 a 40 volte. Infine quali sono le motivazioni a discolpa di Volkswagen. Il costruttore ha ammesso l’esistenza del software. Secondo gli esperti di VW sarebbe stato montato per limitare il lavoro dei dispositivi di controllo delle emissioni di azoto che provocano una maggiore usura del motore e tendono a diminuire le prestazioni del veicolo.
Tutto ciò va a calarsi in una realtà, in particolare del mercato americano, dove il motore diesel da sempre è guardato con un certo sospetto dagli utilizzatori perché ritenuto inadatto ai loro veicoli. Come è noto tutte le Case automobilistiche tedesche stanno tentando di far crescere il mercato del diesel, portandolo oltre che negli Usa, anche in Giappone. Ma ora dopo il passo falso compiuto da Volkswagen non farà che rendere ancora più difficile quella che da subito era sembrata un’autentica impresa.

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